Nel bosco sacro, il Sublime parlò:
“Lascia l’ira, figlio della fede,
anche se pugni e spade ti ferissero,
rimani saldo, con cuore benevolo.
Non basta la mitezza nei giorni sereni,
ma nel fuoco della prova si rivela la vera virtù,
come quando parole taglienti e penetranti
sfidano la calma del cuore, la fermezza pura.
Come una buona reputazione, ma fragile,
può essere macchiata dall’ira incontrollata,
così un cuore irato smarrisce la pace,
mentre l’amore lo custodisce e lo difende.
Come il cielo non può essere oscurato,
come il Gange non può essere asciugato,
così il cuore saldo si mantiene immutato,
quando il mondo si agita e grida in vano.
Tieni a mente, praticante, il paragone della sega:
anche se fossi tagliato, non lasciare che l’ira
invada il tuo cuore, ma spargi amore illimitato,
senza fine, radicato nell’immensità.”
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Rilettura in versi del Sutta MN 21: Kakacūpama Sutta – Il Paragone della Sega. Questo sutta fa parte del Canone Pali, la più antica raccolta degli insegnamenti del Buddha Gautama.