Rilettura in versi del sutta “MN 82: Ratthapâla Sutta – Ratthapâlo”, parte del Canone Pali, la più antica raccolta degli insegnamenti del Buddha Gotama.
“Trapassa l’instabile mondo”, incerto e fugace,
come forza giovanile che presto tace.
Un tempo forte, saldo nell’ardore,
oggi vacilla il passo e cala il vigore.
“Da soli si sta al mondo”, senza aiuto
col fardello del dolore, nel corpo ormai distorto.
Nessun prezzo può dissipar la pena,
da soli l’abisso del soffrire dobbiamo calcare.
“Il mondo non è nostro: si deve andare lasciando tutto”
lasciamo ogni cosa alla fine, senza eccezione.
Ricchezze e possedimenti sfumano al passaggio,
solo la rettitudine rimane come ultimo bagaglio.
“Manchevole è il mondo, insaziabile, bramoso”
un regno non basta, si vuole il mondo tondo.
Sempre a conquistare, mai sazio, mai domato,
la sete di possesso non trova mai ristoro.
Il ricco e giovane Ratthapâlo, ascoltando i quattro enunciati,
dalla voce del Sublime, del perfetto Svegliato,
lasciò ogni ricchezza, gli affetti, i legami,
cercando la verità, lontano dagli inganni.
Spinto dalla visione, dal mondo ormai distaccato,
abbracciò la rinuncia, il sentiero illuminato.