Interpretazione poetica di Carmelo Renda del sutta “MN 136: Mahâkammavibhanga Sutta – Determinazione dell’azione (2)”, parte del Canone Pali, la più antica raccolta degli insegnamenti del Buddha Gotama.
Nel respiro del tempo, ogni azione si cela,
un seme che attende, e la vita rivela.
In opere, parole e pensieri vibranti,
si scrive il destino, con fili intrecciati.
Piacevole il gesto, e gioia germoglia,
e il dolore si leva, se è malvagia la voglia.
E il neutro, sottile come un lieve respiro,
pure incide, con quieta energia.
Il karma è complesso, un gioco sottile,
l’impossibile emerge dal suo mistero gentile.
Un frutto remoto, che sembrava svanito,
riappare nel tempo, inatteso e preciso.
Non tutto è chiaro, non tutto è diretto,
le azioni si uniscono in un grande progetto.
Ciò che sembra reale, può farsi illusione,
e l’impossibile trova la sua ragione.
Le azioni più alte son mosse d’amore,
che nutrono il mondo, senza clamore.
Studiare il Dhamma, nutrire la mente,
è il dono più grande, silente e potente.
Diffondere il vero, con cuore sincero,
porta frutti di pace, dal karma leggero.
Il Buddha ammonisce: “Attenti a spiegare,
ché il karma è profondo, difficile da narrare.
Non basta la vista, né l’occhio celeste,
serve la luce che il Dhamma riveste.”
E il mondo si nutra di saggi consigli,
ché il karma è la chiave dei cicli terrestri.