La via del giusto equilibrio

Rilettura in versi di Carmelo Renda del sutta “MN 139: Aranavibhanga Sutta – Determinazione dell’innocuo”, parte del Canone Pali, la più antica raccolta degli insegnamenti del Buddha Gotama.

Non al piacere che vincola il cuore,
basso, volgare, di false pretese,
né alla mortificazione che infligge dolore,
percorriamo la via che di luce s’accende.

La via di mezzo, svelata dal Sublime,
guida sicura che il savio comprende,
rifugio di pace, risveglio e splendore,
nel cuore sereno il mistero si svela.

Conosci il persuadere e il dissuadere,
ma non t’abbandonare a tali catene:
Mostrare il vero è il sapere profondo,
ciò che è si rivela, si narra, privo di veli.

Il piacere del mondo, un’ardente fiamma,
nel desiderio si annida il suo inganno.
Ma il piacere interiore, sereno e vibrante,
è gioia che illumina, un dolce potere.

Lontano da brame, in calma raccolto,
il praticante esplora i regni interiori:
la prima quiete, col pensiero disciolto,
la seconda, profonda, dai silenzi migliori.

Nell’equanimità il terzo stato appare,
felice il savio, il corpo pacato.
E infine la purezza, che né gioia né dolore conosce,
nel limpido silenzio il cuore riposa.

Non segreti discorsi, né critiche vane,
parole giuste, benefiche e vere.
Il tempo ci forma, un soffio prezioso,
ché nel suo fluire s’accende il sapere.

Non turbinare con voce affannata,
ché né il corpo né l’animo trovano conforto.
Chi parla pacato con la mente elevata,
rende il discorso chiaro e assorto.

Non attaccarti alle etichette, alle voci del mondo,
ché il dire è un’ombra di ciò che è reale.
La verità splende, nitida dinanzi agli occhi,
e resta nascosta a chi vaga nel mondo.

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