Sotto il cielo di Sāvatthī, il Sublime cammina,
con il figlio Rāhulo accanto, che lo segue da vicino,
mostrando che l’io è pura illusione,
che corpo e sensazione, come il vento, si disperdono.
“Ciò che non è l’io,” insegnava il Sublime,
non solo il corpo, ma sensi, pensieri, coscienza,
tutto è come terra, acqua, fuoco e brezza,
elementi che mutano, privi d’essenza.
Rāhulo medita, sotto un albero in pace,
Sāriputto lo vede e saggia parola svela:
“Respira consapevole, con calma lo spazio abbraccia,
così il frutto della pratica la mente eleva.”
E il Buddha prosegue, insegnando la via:
“Esercita l’ascesi come la terra, che nulla la turba,
come acqua che tutto purifica e svia,
come fuoco che arde, aria che tutto avvolge.
Come lo spazio, libero e senza confini,
coltiva l’ascesi con gentilezza e compassione,
pratica equanimità, e l’ego scompare,
ricorda la transitorietà, che annienta il desiderio.
Meditato respiro, lungo e profondo,
porta grande frutto, conduce oltre il mondo.
Così anche l’ultimo soffio, calmo e leggero,
cesserà consapevole, nel vuoto più vero.”
Mentre Rāhulo ascolta, la mente si rischiara,
contento si rallegra, di tanta preziosa saggezza.
Questi versi sono basati sul Sutta MN 62: Mahārāhulovāda Sutta – Istruzioni a Rāhula (2). Per leggere il sutta completo, parte del Canone Pali, la più antica raccolta degli insegnamenti del Buddha Gautama, visita il seguente link: https://www.canonepali.net/mn-62-maharahulovada-sutta-lezione-a-rahulo-2/